#paroladiraimondo
La pasta a basso indice glicemico
L’indice glicemico (IG) per definizione rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all’assunzione di 50 grammi di carboidrati semplici.
Abbiamo spesso sentito parlare di indice glicemico in riferimento a regimi alimentari dietetici o a problemi legati all’alimentazione, oggi però ne parliamo in riferimento al nuovo progetto PASTATHLETIC che trasforma la pasta nella protagonista di uno stile di vita sano ed equilibrato.
1. Si dice spesso che la pasta abbia un indice glicemico alto, è vero? Da cosa dipende?
La pasta ha un elevato indice glicemico. Questo dipende però dal tipo di farine – e quindi di grano – utilizzate in produzione.
La maggiore o minore digeribilità dipende però dal rilascio di zuccheri da parte degli amidi e dalla capacità di assorbire gli stessi da parte del nostro organismo .
Aggiungo inoltre che l’indice glicemico è largamente influenzato dalle interazioni degli amidi con i grassi e le proteine: la presenza di questi due micronutrienti all’interno del piatto rallenta infatti la velocità di assorbimento intestinale.
2. Come fa PASTATHLETIC ad avere un basso indice glicemico?
La ricerca per la produzione della mia “pasta del benessere” nasce da un’attenta e accurata selezione delle materie prime: le farine che utilizzo per PASTATHLETIC hanno già di per sé un indice glicemico inferiore e, per diminuirlo ulteriormente, utilizzo ingredienti come l’Inulina, una fibra alimentare amido-resistente che ne migliora la digeribilità.
3. Per chi è adatta questa pasta?
È adatta a tutti, in particolar modo a chi presta attenzione a gestire al meglio il fabbisogno energetico giornaliero.
È consigliata per la dieta di sportivi, atleti, diabetici e a chi soffre di obesità.
4. Qual è il sugo migliore da abbinare a questa pasta per mantenere basso l’indice glicemico?
La consiglio sempre in abbinamento ad olio extra vergine di oliva e Parmigiano Reggiano o in alternativa con sugo di pomodoro fresco e basilico.